L’ulivo

E’ finalmente arrivato l’ “olio novo“!

Dopo la scorsa annata, maledetta per la toscana, con olive devastate dalla mosca, proliferata in un’estate troppo fredda e piovosa, quest’anno la raccolta è tornata a buoni livelli, sia per qualità che per quantità.

In una terra come la nostra, dove da secoli la raccolta delle olive segna un momento di raccoglimento, questo periodo segna l’inizio di numerose feste paesane a base di saporite bruschette con l’olio novo; in questo autunno poi, essere potuti tornare a  frangere, dopo un’annata insoddisfacente, raddoppia la festa e i momenti di baldoria.

In questi giorni di gioia, sopratutto per il palato stuzzicato dal pizzicore dell’olio appena franto, ci viene in mente di dedicare qualche parola all’ulivo.

Per celebrarlo prendiamo in prestito le parole dello scrittore e sculture ertano Mauro Corona che, nel suo celebre libro “Le Voci del Bosco“, dedicato a tutti gli alberi che vivono nei boschi della sua terra, chiude con una bellissima descrizione di questo albero, durissimo e fragile allo stesso tempo, alle sue antiche forme e al suo dolore nel suo viaggio tra la terra e il cielo.

“L’ulivo non vive nel mio bosco, ma per l’affetto che provo nei suoi confronti devo parlare anche di lui.
E’ un albero nobile, bello e disperato. Cresce nutrendosi di un dolore antico, che lo deforma e lo contorce in curve impressionanti […]  Per vedere una galleria di sculture tribolate e assurde basta andare dentro un uliveto e osservare. […]
Il loro pianto non è gridato. L’ulivo non vuole attirare l’attenzione,anzi, cerca di nascondersi il più possibile. Ma non ce la fa.[…] È la voce lunga dei suoi anni, che parla come un libro aperto, a operare il miracolo. Le venature che escono dagli anelli di crescita sono una chiara e limpida scrittura. Dentro a quelle righe scorrono storie tristi, di dolore e sofferenza, ma raccontate sempre pienamente, con dignità e senza toni drammatici o tragici. […] Grande legno l’ulivo, generoso come nessun altro. Nel fuoco s’accende immediatamente, anche appena tagliato, e brucia con una fiamma forte e viva che senti subito amica. […]
L’ulivo è un albero universale che rispecchia la vita di ogni essere vivente. Nessuno infatti, sulla terra, dallo spazzino al re è immune dal dolore che piega l’animo e contorce i giorni fino al limite estremo.
E allora, nel momento dell’ultimo passo, dove tutto torna nel nulla e tutto il legno che abbiamo accasato nella vita non avrà più alcun valore, si dovrebbe pensare all’ulivo e cercare di imitarlo andando via da questo mondo con dignità e in silenzio”.

Grazie all’ulivo e a Mauro Corona.

 

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Le cose buone vanno condivise.

 

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